Giovedì 23 gennaio presso Venezia
Heritage Tower si è tenuta la presentazione dello studio L’IMPATTO ECONOMICO
E SOCIALE DEL SISTEMA PORTUALE VENETO, frutto della collaborazione tra Autorità di Sistema Portuale del Mare
Adriatico Settentrionale e Camera
di Commercio Venezia Rovigo, in accordo con Unioncamere
Veneto e con il patrocinio del Ministero
delle Infrastrutture e dei Trasporti. Nel corso dell’incontro sono stati
sottolineati i vantaggi economico-sociali derivanti dalle sinergie tra sistema
portuale e territorio emersi da una ricerca svolta con metodi innovativi.
Presenti all'incontro,
tra gli altri, l'assessore comunale allo Sviluppo economico del
Territorio, Simone Venturini, il sottosegretario al Ministero
dell'Economia e delle Finanze, Pier Paolo Baretta, l'assessore regionale ai
Lavori pubblici, Elisa De Berti, i presidenti della Camera di commercio di
Venezia e Rovigo, Giuseppe Fedalto, e dell'Autorità di Sistema portuale, Pino
Musolino.
“Come ente rappresentante delle categorie economiche e del sistema imprese dei
territori di Venezia e Rovigo abbiamo voluto e sostenuto l’elaborazione di uno
studio oggettivo e concreto in grado di aiutarci a costruire il futuro del
Porto di Venezia e Chioggia su basi solide, in linea con le reali esigenze
delle imprese, dei flussi economici e dei cambiamenti sociali della Città
Metropolitana e della Regione tutta – dichiara Giuseppe
Fedalto, presidente Camera di Commercio di Venezia Rovigo – Il sistema
portuale veneto è un attivatore di economie, di valore aggiunto e di produzione
di indotti. Occorre lavorare su queste potenzialità e svilupparle puntando ad
accogliere investimenti logistici e per questo è necessario progettare
strumenti che ne favoriscano la loro attrazione ed in tale direzione va
sottolineata la rilevanza strategica della Zona Logistica Semplificata”.
Il
sistema portuale del Mare Adriatico settentrionale dimostra una spiccata
vocazione di porto multi-purpose, dove nessun ambito prevale sull’altro in modo
rilevante e dove la filiera agroalimentare si affianca a quelle siderurgica,
chimica, energetica, commerciale, turistica e a quella della pesca. La
multifunzionalità è sinonimo di flessibilità e rappresenta un valore aggiunto
rilevante, poiché consente agli scali di Venezia e Chioggia di assorbire i
cambiamenti repentini e imprevedibili dell’economia, orientando le priorità ora
su uno ora sull’altro settore in funzione della congiuntura più o meno
favorevole. “Quanto presentiamo oggi ci fornisce la base scientifica
per affermare che il sistema portuale veneto, per valore economico-produttivo e
per ricadute occupazionali, è un patrimonio di rilevanza nazionale”. Queste le
parole del presidente dell’Autorità di
Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale Pino Musolino che
aggiunge: “L’importanza dello studio, però, va oltre i risultati, perché oggi proponiamo
al decisore politico uno strumento di provata efficacia per effettuare delle
analisi replicabili nel tempo ed esportabile negli altri scali portuali
italiani, utile a prendere decisioni strategiche effettivamente fondate sui
dati e sulle prospettive reali di crescita di un comparto con un orizzonte
temporale medio-lungo. Tale strumento consente di definire e realizzare le
infrastrutture che realmente servono e, quindi, di allocare nel miglior modo
possibile le risorse finanziarie europee e nazionali. L’utilizzo sistematico di
questa metodologia, inoltre, consentirebbe sicuri benefici a tutto il sistema
Paese in termini di risultati di crescita e di rilancio dell’occupazione e
permetterebbe di sganciarci definitivamente da una vecchia modalità di programmazione
campanilistica e miope all'interno di territori che, invece, hanno bisogno
sempre più di maggiore sinergia e strategie armoniche per risultare vincenti
nella competizione globale”.
Tra produzione diretta, indiretta e indotto, il sistema portuale veneto pesa per 21 miliardi di euro di cui: 11,7 miliardi di produzione diretta, 7 miliardi di produzione indiretta e 2,3 miliardi di indotto, equivalente alla produzione generata dai consumi delle retribuzioni lorde percepite dalla forza lavoro coinvolta. Circa 10,6 miliardi della produzione totale rimangono nella città metropolitana, 3,9 nel resto del Veneto e i rimanenti 6,4 nel resto del Paese. Se per impatti economici diretti a beneficiarne è soprattutto il territorio locale, per quanto riguarda gli impatti indiretti e indotti, la maggior parte delle ricadute benefiche si registrano altrove, a conferma delle interconnessioni esterne generate dal sistema portuale.